ATTENTI ALLO YOGA

I. L'Induismo

L'India: terra di mistero. È il sesto paese per estensione ed è la seconda tra le nazioni più popolate. Milioni di indiani patiscono per denutrizione, malattie e povertà. La gente è apatica, perché la religione indù le ha inse­gnato ad osservare con distacco, ignorando le spaventose condizioni di vita che la imprigionano. Lo scrittore Naipaul, egli stesso indiano, descrive l'India come una civiltà ferita, paralizzata dalle sue credenze religiose. L'Induismo, questa religione complessa e contraddittoria, che promuove il culto di sacerdoti illuminati, chiamati guru, e di innumerevoli idoli, deifi­ca la natura ed il femminile e crede che la dea Madre sia la divinità origi­naria.

Essa è adorata in molte forme: come madre India nella sua immagine geografica; come madre Terra nella mucca, di cui perfino l'urina è consi­derata sacra; nella dea Khali, la dea della morte e della distruzione, che esige di essere placata con sacrifici umani; nella santa madre Gange, il fiume più lungo dell'India.

Il fiume Gange è adorato da milioni di persone che si affollano sulle sue rive per fare le abluzioni quotidiane ed ogni anno vi gettano centinaia di migliaia di cadaveri, per assicurare ai propri morti una migliore reincarna­zione. L'inquinamento non fà diminuire il fervore spirituale di chi ritiene le sue acque indispensabili per ogni cerimonia religiosa e dotate di poteri magici curativi.

Oggi, incredibilmente, l'Occidente si volge pieno di speranze alle superstizioni dell'Induismo. Questa religione, che ha quasi distrutto l'India, si è infiltrata in ogni campo della società occidentale. L'Induismo asserisce di non essere una religione, ma una scienza. Sta trasformando le nostre menti, la scienza, la medicina, i mass-media, la politica e la Chiesa.

L'Induismo si fa più seducente quando si maschera di termini cristiani ed è sorprendentemente riuscito a farsi passare per la corrente di pensiero cristiana più recente. Centinaia di migliaia di pellegrini occidentali si sono recati in India cercando la luce e centinaia sono scomparsi. Fin troppo rapi­damente sono stati distrutti proprio dalla follia e dalla perversità dei guru che hanno venerato e a cui avevano chiesto la salvezza.

2. I guru

Karyl Matrisciana, giornalista, una delle maggiori autorità inglesi in fatto di movimenti religiosi, circa i guru dice: "E’ veramente triste vedere la devozione di questa gente verso un semplice essere umano, che si con­sidera dio e la loro adesione alle sue regole spirituali, come il portare con­tinuamente la sua immagine al collo, vestire di rosso o sostituire i loro nomi con nomi indiani.

In India, alla festa dell'Acquario, 20 milioni di indù si riuniscono per assistere ad una lunga processione di centinaia di questi guru, di questi uomini autoproclamatisi dèi. Perfino la polvere sotto i loro piedi è di aiuto ai discepoli in cerca di salvezza. I più devoti dei loro discepoli si coprono i corpi con la cenere e la polvere delle cremazioni (= dei cadaveri brucia­ti) e si impastano i capelli con sterco di mucca. Alcuni sono armati e sotto l'effetto di potenti miscele di droga. Hanno rinnegato tutto: la famiglia, le proprietà, anche la loro mente. Possono impazzire letteralmente di devo­zione per il loro guru. Per il fedele indù il guru è il suo signore, il suo mae­stro, ed è perfino superiore a Dio!

K. Matrisciana dice: "Ho parlato di persona con moltissimi guru e l'a­spetto più triste è che all'interno del loro sistema di fede devono essere privi di emozioni e di compassione. E la loro crudeltà e disumanità viene interpretata come spiritualità e scusata in quanto sacra!

Un ex guru afferma: "Mi interessavano davvero l'adorazione, il rispet­to, i doni che mi portavano. Ma non mi interessavo di certo ai loro proble­mi, difficoltà e dolori". I seguaci di un guru credono che egli ricambi que­sto incredibile amore che essi provano per lui. Ma in realtà egli si ciba delle loro emozioni per rafforzare il proprio egoismo. I seguaci di Jim Jones, capo del Tempio del Popolo, erano convinti che il loro rapporto si basasse sull'amore. Quasi mille suoi devoti discepoli si sono suicidati per suo ordi­ne. Era il loro estremo dono, tutte vite spezzate da un uomo che asseriva di essere Dio, la reincarnazione di Gesù Cristo!

Il guru SAI BABA'S è uno degli uomini più potenti dell'India, con milioni di discepoli indiani e con un seguito di discepoli occidentali che sta aumentando. Egli dice di sé: "Sono Dio! Il mio potere è divino e non ha limiti. Non vi è forza naturale o soprannaturale che possa fermare me o la mia missione". Don Gabriele Amorth, il noto esorcista di Roma, giusta­mente ha definito Sai Baba's "il figlio prediletto di Lucifero".

Oggi centinaia di questi uomini, che si professano dio, invadono l'Occidente. E non c'è forse ragione di allarmarsi? Dobbiamo continua­mente dare il benvenuto a questi dèi della New Age?

3. I guru e la famiglia

I guru si rivolgono all'Occidente per due ragioni: per prima cosa natu­ralmente vogliono convertire le persone perché diventino seguaci della loro religione. In secondo luogo questi guru hanno da offrire una comunità familiare a cui appartenere, cosa che queste persone non hanno. Migliaia di persone alla ricerca di sicurezza, provenienti per lo più da famiglie disfatte o instabili, sono già emotivamente fragili e cadono vittime dei guru. Il dottor Guinness, studioso di Oxford, autore del libro "Polvere di morte", scrive: "Nel mondo moderno, uno dei desideri più profondi è quel­lo di recuperare un senso di appartenenza, un significato per la propria vita che la gente non ha trovato in Occidente. Rifiutando l'Occidente, si getta fra le braccia dell'Oriente senza guardarlo in faccia".

Ed Senessy, ex membro del movimento Hare Krisnha, afferma: "L'atteggiamento del movimento Hare Krisnha verso la famiglia è molto negativo. La famiglia è vista, più o meno, come un male necessario. Il guru Rajneesh dice che la famiglia, il matrimonio e tutti i tradizionali legami familiari sono marci. Il solo rapporto che conta è quello fra il suo discepo­lo e lui. Katy, seguace del guru Maharishj, ex insegnante di meditazione trascendentale, dice: "Pensavo che la meditazione trascendentale raffor­zasse la mia famiglia, ma in realtà la stava distruggendo, perché io volge­vo tutta la mia attenzione a me stessa. E se siete legati a vostro marito e ai vostri figli, nella misura in cui vi dedicate a loro siete meno dèditi all'or­ganizzazione". K. Matrisciana dice chiaro e tondo: "L'aspetto più diaboli­co è che questo si spaccia per spiritualità. Per raggiungere la spiritualità, alcune scuole di pensiero guru incoraggiano il celibato tra coppie sposate, mentre in altre scuole guru si pratica la perversione sessuale, non solo fra gli stessi guru, ma fra i loro discepoli, bambini compresi. Si trovano con­traddizioni anche verso le donne, considerate inferiori agli uomini e tratta­te come se fossero meno che umane".

Il dottor J. Hagard, professore all'Università di Aarus in Danimarca, esperto in Induismo, afferma: "Secondo la dottrina indù non c'è salvezza per le donne. Se le donne vogliono salvarsi, esse devono acquistare meriti servendo gli uomini in questa vita, per poter rinascere come maschi nella vita successiva! Io stesso ho parlato dell'argomento con un gruppo di missionarie Hare Krisnha ed esse hanno affermato, senza la minima ironia, che il maschio più stupido è sempre più intelligente della più intelligente delle donne".

K. Matrisciana dice: "Nelle comunità religiose in India, chiamate ash­ram, non c'è assolutamente posto per i bambini. E qui in Occidente di soli­to i guru non vogliono il peso e le responsabilità dei bambini, perché distolgono i genitori dalla devozione a lui. Il risultato più triste dell'inva­sione dei guru in Occidente è il danno che essa reca ai bambini. Abbandonati dai genitori che seguono il guru, diventano proprietà della comunità, perdono individualità e identità, sono alienati dalla società". F. Haak, il maggiore esperto tedesco in nuovi movimenti religiosi, conferma: "I bambini allevati all'interno di una sètta sono educati solo ad eseguire gli ordini dei loro capi. Non provano mai la libertà, né una vita responsabile dove possono fare scelte proprie e seguire la propria volontà".

4. Le scandalose ricchezze dei guru

Secondo il Gita, uno dei testi più importanti dell'Induismo, il discepo­lo non deve solo adorare il guru come dio, ma deve anche consegnargli se stesso e le sue proprietà! La maggior parte dei guru sono super ricchi. I guru sono più interessati a discepoli europei che indiani, soprattutto per­ché dai bianchi prendono più denaro. Il guru Maharishj aveva proprietà ter­riere in tutto il mondo: alberghi in Svizzera, campus universitari e accade­mie in USA. Si faceva servire su piatti d'argento 6 volte al giorno e anda­va in giro su una mercedes. Egli affermava: "Quando il denaro viene a me è trascendente". Questa affermazione dovrebbe far riflettere molto tanti ingenui!

Centinaia di guru sono diventati incredibilmente ricchi in Occidente, grazie a donazioni ed alla produzione di ogni tipo di souvenir, celebranti questi uomini autoproclamatisi dèi. Hanno acquistato proprietà estese, hanno guardie del corpo armate e si concedono lussi sfacciati, dagli alber­ghi più alla moda alla loro flotta di aerei, elicotteri, rolls-royce.

K. Matrisciana: "L'ipocrisia dei guru è diabolica! Criticano il materia­lismo ed il mercantilismo dell'Occidente e convincono i loro seguaci che la rinuncia ai beni materiali li farà salire nella scala spirituale. Questi dèi della New Age ridono (e ne hanno ben ragione!) per tutto il tragitto che li porta alla banca dove vanno a depositare il denaro offerto in dono dai loro seguaci. Conosco gruppi coinvolti nel traffico di droga, nel contrabbando, nella prostituzione e nella compravendita di armi. Il tutto per procurare denaro al proprio guru"!

5. L'Induismo e la morale

L'Induismo insegna ad uccidere la voce della coscienza che dentro di noi dice: "Ciò è sbagliato!". Esso insegna che non esiste il peccato. Lo si vede dal modo in cui il guru ed i suoi discepoli giustificano l'assassinio, la violenza, il furto, la corruzione, compiuti in nome di una illusione celeste. La gente subisce così un cambiamento nel proprio sistema di valori e si ritrova confusa riguardo a ciò che è giusto o sbagliato.

Tutta la filosofia dell'Induismo è molto relativa. Non ci sono leggi morali assolute in base al quale agire ed in base alle quali stabilire ciò che è bene o ciò che invece è male. La percezione del bene e del male cambia a seconda del livello di coscienza. Ci si può trovare così completamente in balìa di queste persone. Si perde la capacità di prendere decisioni di qua­lunque tipo. Vi è richiesta obbedienza assoluta e adorazione ai guru, per­ché essi sono divini e voi dovete seguire ciecamente questi dèi. Non vi si chiede di usare il cervello e di porre domande". Ecco una sconcertante testimonianza: "Ho scoperto con sgomento quanto la gente sia pronta a sottomettersi. Tante persone al mondo sentono di doversi gettare e credere, rinunciando alla propria autonomia".

Per l'Induismo il mondo è illusione e lo scopo è staccarsi. Quindi non si ha molta considerazione per l'attività sociale, la compassione, il deside­rio di giustizia sociale. Al contrario, se ci si impegna in cose simili, molto spesso non si fa altro che manipolare il karma di una persona. Credono che quando una persona soffre, questo le sia dovuto secondo la legge del karma ( = le azioni di un uomo generano la sua condizione futura con ferreo deter­minismo), poichè ha compiuto qualcosa di molto malvagio in questa vita o in una precedente. Per questo c'è poca compassione.

La vita è sofferenza, quindi non si può sfuggire alla sofferenza. Alleviare la sofferenza del prossimo è una cosa assolutamente incompren­sibile per un indù. Uno di loro disse a dei missionari che aiutavano dei sof­ferenti: "Perché lo fate? Le persone che soffrono si trovano in questa con­dizione perché hanno fatto qualcosa di male nella loro vita passata. Quindi qualunque cosa facciate per loro, anche se abbreviate la loro sofferenza in questa vita, torneranno nella prossima vita nella stessa condizione o addi­rittura in una peggiore. Dunque perché sprecate tempo?". Per l'Induismo quindi, tutti gli eroismi praticati per confortare gli orfani, gli infermi, i leb­brosi, gli handicappati sono inutili, anzi illeciti! Conseguenza molto confortante, questa, di una dottrina che pretende di essere spirituale e confortatrice dei dolori umani! Contro una tale mostruosità risuonano le divine parole di Gesù Cristo: "Quello che avete fatto a loro, lo avete fatto a Me!" (Matteo 25, 40)

6. Le assurdità della "meditazione trascendentale"

K. Matrisciana dice: "Tentano di sfuggire alla sofferenza soffocando le emozioni e la compassione con la meditazione! Maharishj, guru di medi­tazione trascendentale, disse una volta che una persona affamata può diventare una persona affamata, ma felice praticando la meditazione tra­scendentale!". Anziché dire simili idiozie, avrebbe fatto meglio il ricchis­simo guru Maharishj a dare almeno una parte delle sue immense ricchezze per sfamare tanti infelici dell'India!

Ben altra risposta, a parole e soprattutto con i fatti, ha dato Madre Teresa di Calcutta ad un giornalista che le chiese; "Cosa fate per prima cosa a queste persone?". Lei rispose: "Per prima cosa facciamo loro cono­scere l'amore umano, che qualcuno veramente le ama e si occupa di loro, anche se queste persone spesso hanno solo poche ore di vita". "E perché non gli parlate subito di Dio!' ha domandato meravigliato il giornalista. E Madre Teresa, col suo indimenticabile sorriso, ha risposto: "Perché non si può parlare di Dio ad uno che sta morendo di fame!". E anzichè farsi servire 6 volte al giorno, su piatti d'argento, come il guru Maharishj, ha servito lei e per tutta la vita i poveri ed i lebbrosi dell'India. E per conti­nuare la sua opera a servizio di questi infelici ha fondato le Suore della Carità che operano dovunque c'è la miseria umana. Ecco la differenza fra un guru ed una missionaria cristiana!

Le attività umanitarie sono ancora estranee all'Induismo per principio. Quando se ne trovano è per influsso diretto dei missionari cristiani. Basti confrontare anche aneddoti appartenenti alla tradizione orientale col Vangelo. Eccone uno: un indù aveva perso tutti e cinque i suoi figli e poi la moglie. E ogni volta che uno di loro moriva si recava dal maestro zen e diceva: "Ora come posso sopportare questo?". Ed il maestro diceva: "Ricorda sempre che il mondo è rugiada (cioè apparenza); il sole sorge e la rugiada scompare. Non ti turbare, non farti coinvolgere dal dolore e dal lutto".

"Il mondo è rugiada!", questa è la loro logica. Eppure l'essere umano non è soddisfatto né appagato, perché vuole una risposta più esauriente (ed umana) di questa. Confrontate questo episodio con Gesù che di fronte alla morte non era né distaccato, né impassibile, anzi era commosso e piange­va perché la morte è una cosa innaturale. Dio non aveva progettato il mondo così. Qualcosa è fuori posto. L'ottica cristiana vede il male e la morte così e li combatte. Ed è ciò che manca in Oriente.

7. La reincarnazione e lo yoga

Tutti i guru insegnano la reincarnazione, una dottrina fondamentale per l'Induismo. Ghandi stesso diceva che la reincarnazione era un fardello troppo pesante da portare. Eppure ora essa è accolta con entusiasmo in Occidente, in una forma più sfumata, come parte di un miscuglio di indui­smo e buddismo zen, mascherato con termini psicanalitici .

O si crede nella reincarnazione o nella resurrezione. Non possono esse­re entrambe vere. Ci sono quelli che credono che Gesù fosse una reincar­nazione di Krisnha o di Budda o di qualche altro saggio del passato. Ma i Vangeli negano decisamente simili sciocchezze. Essi inoltre affermano che Gesù non si è reincarnato, ma è risorto e fece vedere ai discepoli i segni della crocifissione sul suo corpo ormai glorificato.

Nel mondo occidentale la reincarnazione è diventata una specie di capriccio. In India ed in tutta l'Asia la reincarnazione non è certo un capriccio: è una forma di punizione! Il solo fine della religiosità indù infat­ti è uscire dal cerchio della rinascita, è sfuggire da questo vivere e morire senza fine. Il mezzo per uscire da questo cerchio di sofferenze è lo yoga. Lo yoga risale al dio indù Shiva, chiamato "signore dello yoga". Si trova in molti testi sacri indù ed è citato come principale mezzo per ottenere la salvezza. Fondamentalmente la parola YOGA significa "accoppiare, unire". L'obiettivo degli indù è congiungersi con Brahma. Brahma è il con­cetto indù di Dio, il Tutto, l'Assoluto.

Lo yoga nelle sue molte forme occidentali è il cuore del movimento New Age, che ha adottato le dottrine e gli obiettivi di base dell'Induismo. Tutte le forme di yoga provengono dall'India e portano all'occulto, anche se molti europei non ne sono consapevoli.

Le tecniche di yoga includono esercizi di respirazione o di posizioni prana, chiamate "azanas", l'annullamento della mente, lo sviluppo di forze psichiche, recitazioni di mantra (parole sacre) e la pratica deliberata di magia nera, nota come "tantra yoga".

8. Il vero scopo dello yoga

Molti occidentali si sono convertiti all'Induismo come conseguenza di una banale iscrizione ad un corso di yoga! Anche se ci sono molti tipi di yoga, il più diffuso in Occidente è inteso come ginnastica e viene chia­mato Hatha Yoga. Promette salute mentale e fisica, ma raramente se ne svelano le basi indù ed il vero scopo: quello di legarsi al dio indù Brahma!

J. Majperson, ex insegnante di yoga, racconta le sue esperienze dell'oc­culto nella sua autobiografia: "Nel mantra yoga si ripete continuamente una parola, una frase o un nome di un dèmone. Ci viene sempre detto che è un suono senza significato e non ha nulla a che vedere con le divinità indù. Ma ogni volta che si invoca il dio indù, ripetendo quel mantra ( = parola sacra ), tale dio indù (che poi in realtà è un demonio!) diventa sem­pre più forte dentro di noi!".

Nel mantra yoga il canto da recitare si compone di 108 mantra e si canta 16 volte al giorno. Ci vogliono due ore al giorno, ed è il minimo che il guru chiede. Spesso se ne parla come di una tecnica di ipnosi o di lavaggio del cervello, perché ogni volta che si ha un problema, ci si ritira nella (falsa) sicurezza del canto, invece di analizzare a fondo il problema. La tanto pub­blicizzata visita dei BEATLES alla comunità del guru Maharishj in India negli anni `60, persuase le migliaia dei loro fans che il cosiddetto yoga scientifico era un mezzo ancora più efficace delle droghe, per raggiungere la piena coscienza.

L'attività di Maharishj è la commercializzazione del suo tipo di yoga che è inteso a sviluppare poteri psichici come la levitazione. Questi corsi, come molti programmi dei guru, costano migliaia di dollari. Rob che vi ha partecipato dice: "In queste sedute l'ambiente è molto strano. La gente parla lingue strane, grida; è come un manicomio, è roba da pazzi!".

Rajneesh è uno dei guru indiani più controversi, soprattutto per aver imposto pratiche sessuali scandalose come prerequisiti per la salvezza. Il suo tipo di yoga, chiamato "meditazione dinamica" è una combinazione new age di Induismo e psicoterapie. Questa ginnastica, che include una rigorosa respirazione in iperventilazione, è finalizzata a ridestare la forza del serpente nella persona (finalmente, si è scoperto chi sotto sotto è pre­sente!), forza del serpente detta kundalini, che secondo il guru è avvolta alla base della spina dorsale.

Dice una seguace: 'Faccio meditazione dinamica ogni giorno; la chia­miamo anche meditazione kundalini. Comincia con una respirazione catar­tica ( = di purificazione) allo scopo di smuovere la tua energia e farti usci­re dalla testa, per entrare nel corpo ed invitarti a respirare. Penso che la condizione che più gli assomiglia è l'incoscienza ( e non c'è di che preoc­cuparsi? ). Arrivi ad un punto in cui la mente lascia davvero il corpo. Il tuo corpo salta su e giù e la tua voce urla dalle viscere, ma non sei tu che lo stai facendo ( e chi è ?). Tu sei diventato tutt'uno con questa energia tota­le. La mia mente si ferma ed io mi sento uno con l'Universo".

La nota esperta in Induismo K. Matrisciana coscienziosamente ci avver­te: "Sono stati pubblicati brillanti servizi giornalistici che dànno credibilità ai guru ed alle loro tecniche pseudo-psicologiche, ma trascurano di citare le migliaia di casi di collassi mentali e nervosi, di follia, di suicidi, per­cosse, omicidi che si verificano nei centri dei guru in tutto il mondo. È allarmante rendersi conto che queste pericolose tecniche di illuminazione sono incluse in psicoterapie, in corsi "fai-da-te". E sono perfino accettate nelle Chiese, nei seminari delle principali correnti cattoliche e protestanti".

GLI INTRIGHI

9. Il Tantra yoga

Uno degli yoga la cui pratica è oggi maggiormente diffusa in Occidente è il Tantra, proposto seducentemente quale mezzo esotico per accrescere le proprie esperienze sessuali. Come tutti gli yoga serve a indurre la posses­sione da parte degli spiriti indù in chi lo pratica, così da spezzare la cate­na delle reincarnazioni. Nel Tantra gli adepti avanzati si dànno a compor­tamenti degenerati, dal sacrificio umano alle perversioni sessuali, passan­do dalla stregoneria.

J. Michaelsen, ex maestra di yoga, afferma: "Il Tantra yoga è l'espres­sione estrema dell'Induismo. Se si vuole si tratta della cosiddetta magia nera e magia bianca, grazie alle quali viene sviluppato lo shakti, l'energia della kundalini. I poteri psichici che l'accompagnano sono alla loro mas­sima espressione. E l'individuo, a seconda delle sue preferenze personali, può incanalare questa forza verso la magia nera, il che include il diritto a meditare davanti a teste recise - in India teste umane! - il diritto di man­giare pezzi di carne e parti di cadaveri non consumate dalla cremazione! Ed altre pratiche, pratiche orribili... Oppure possono convogliarla in quel­lo che chiamano magia bianca, per cui questa forza viene usata per guari­re. Tuttavia Anton La Vey, fondatore della Chiesa di Satana negli USA, ha detto esplicitamente che credere alla magia bianca è pura illusione. Non esiste la magia bianca. La fonte di qualsiasi magia risiede nella forza psi­chica occulta e non ha niente a che vedere con Dio".

Malgrado lo yoga venga presentato in Occidente in maniera accattivan­te ed innocua, il suo pericoloso occultismo di fondo rimane sempre lo stes­so. Il suo nòcciolo è la speranza di immortalità, il suo proposito ultimo sta nel sogno di scoprire la propria divinità interiore, di "diventare Cristo", come dicono i suoi cultori. Benché essi asseriscano che lo yoga è solo fisi­co e non religioso, esso è davvero l'essenza della spiritualità induista.

In Occidente questo nuovo yoga e la mitologia indù viene proposta in maniera demitizzata, che ora conosciamo col termine New Age. Secondo il movimento New Age è iniziata l'epoca dell'uomo illuminato, l'epoca del superuomo. Dio sta perdendo importanza. L'uomo è l'unica cosa che conti. L'uomo si salva grazie al suo potere, grazie allo sviluppo delle facoltà mentali. Dice un'ex seguace: "Guardandomi indietro, ciò che ora mi sem­bra spaventoso è che stavo sperimentando di essere Dio, e in quanto Dio, potevo organizzare completamente e come volevo la mia vita".

10. Il grande inganno

L'americano F. Hunt, uno dei maggiori esperti della New Age, spiega che l'Induismo si basa sulle stesse idee che - come dice la Bibbia - il Serpente espose ad Eva nel paradiso terrestre. Questo studioso ci dice: "Gli yogi ( = i maestri di yoga) insegnano le stesse menzogne con le quali il Serpente nella Bibbia ingannò Eva, dicendole: Diventerete come Dio! Per gli yogi, infatti, gli esseri umani possono diventare dèi.

Che dire? Si tratta o di una incredibile coincidenza oppure di una ine­quivocabile presenza di Satana nel misticismo orientale. Nella Bibbia infatti il Serpente che ingannò Adamo ed Eva con la folle illusione che potevano diventare come Dio è il Maligno. Ebbene, la forza fondamentale dell'Induismo è simboleggiata dal serpente che l'Induismo glorifica e adora! In India Shiva è conosciuto come il dio della distruzione, si aggira nei luoghi di cremazione, indossa una collana di teschi umani ed ha ser­penti fra i capelli. Il suo potere è oggetto di venerazione. I testi indù descri­vono questo potere come "l'ardente serpente interiore", chiamato kunda­lini.

Lo yoga kundalini è il centro di tutti gli yoga. Anche le scuole di yoga che si dichiarano di essere puramente tecniche, come la scuola hata yoga, sono in fondo kundalini yoga. Esse risvegliano negli individui la kunda­lini, cioè la forza del serpente! Essi non parlano però della kundalini, parlano di energia, spiegando che ciò non significa altro che diventare più sani e più belli.

In realtà, il serpente è conosciuto come energia e forza, ed è adorato come simbolo di saggezza e di immortalità in ogni religione e cultura. Solo nella Bibbia il serpente è identificato con l'Ingannatore, il Nemico nume­ro uno di Dio e dell'uomo. Non a caso si stanno sottilmente rimuovendo dalla nostra cultura cristiana l'antico timore e la paura del serpente. Perfino nelle scuole viene insegnato ai bambini ad accettare il serpente attraverso alcune posizioni yoga, come quelle del cobra.

Secondo la dottrina yoga, risvegliando la forza del serpente nell'essere umano, incanalandola nella colonna vertebrale e facendola risalire attra­verso un certo numero di chakras (punti specifici del corpo) si entra nel divino, si diventa sovrumani, si ottengono poteri soprannaturali. In realtà le persone che si sono fatte aprire sul proprio corpo questi chakras, hanno poi dovuto ricorrere da un sacerdote esorcista, perché era proprio attraver­so queste "aperture" che il Maligno rientrava continuamente. E solo dopo parecchi e prolungati esorcismi (e invocando il Sangue divino di Gesù!) è stato possibile "chiudere" i chakras ed arrivare così alla definitiva libera­zione. Attenti, perciò, perché certe imprudenze si pagano care!

Inoltre gli esercizi di respirazione yoga sono concepiti per insegnare ad assorbire il prana, l'energia vitale del cosmo, ad incanalarla nei chakras, i canali psichici, e quindi a risvegliare la forza dello shakti (la forza della kundalini) ed ottenere così quei poteri psichici che sono una parte così inte­grante e prevalente dello yoga.

11. Altri pericoli dello yoga

Vi sono molti pericoli nelle tecniche di respirazione yoga. Perfino gli scrittori ed i sostenitori di questi esercizi yoga sono solleciti nell'avvertire che queste cose non solo scatenano disturbi emozionali e mentali che hanno portato in cliniche psichiatriche persone per il resto della loro vita; ma riconoscono anche che questi esercizi possono aprire l'anima, la mente e l'intera persona alla possessione da parte di forze demoniache! I seguaci stessi dei guru si sono visti costretti a creare una rete di emergen­za di 4500 medici e psichiatri per curare coloro che hanno avuto questi gravi problemi col misticismo orientale.

Il significato del vero yoga sta nell'eliminare gradualmente la relazione tra la propria anima ed il mondo fisico e non è permessa la presenza di pen­sieri nella mente. Molte persone non se ne rendono conto, ma è estrema­mente pericoloso entrare in uno stato di meditazione nel quale la mente viene praticamente svuotata; ciò che in ultima analisi è lo scopo della meditazione yoga. Non è poi vero che lo yoga insegna a respirare nel miglior modo possibile. Lo yoga insegna a ridurre la respirazione al mini­mo, per arrivare a fermarla. Si devono anche fermare tutti i movimenti del corpo, tutti i movimenti dei muscoli e dei nervi, e ridurre il corpo a com­pleta immobilità. È certo che si possono praticare alcuni degli esercizi di hata yoga come una specie di ginnastica, ma fondamentalmente non si tratta di una ginnastica.

Ex praticanti di yoga affermano:

"Credevo di rinforzarmi, ma ciò che stavo veramente facendo era quel­lo di entrare in uno stato alterato di coscienza, una forma di autoipno­si, che indebolisce molto la mente ed il corpo. E proprio a causa di que­sta debolezza, io avevo paura di smettere";

"Il pericolo maggiore che riscontrai nella pratica della meditazione tra­scendentale è la dipendenza dalle tecniche stesse. È come una droga. Un tossicodipendente non vuole smettere con la droga, perché l'esperienza è piacevole, sente che non potrebbe vivere senza di essa";

" In effetti si tratta di una specie di chiusura psicotica, un timore del con­tatto col mondo esterno; uno si crea un proprio mondo interiore, total­mente diverso".

"Avevo paura di perdere le mie certezze e la mia energia. Ma sapevo così poco! Quando smisi, ritornai in possesso di tutte quelle cose che non avevo mai avuto quando meditavo".

12. La diffusione dell'Induismo

Nel 1966, durante una conferenza dell'Induismo, dei capi guru elabo­rarono una strategia per convertire il mondo alla loro religione. I guru ven­nero scelti come primi crociati e le decine di milioni di persone che hanno convertito sono ora i primi induisti occidentali.

Nel 1979, alla conferenza mondiale dell'Induismo, un portavoce dichiarò: "La nostra missione in Occidente è stata coronata da un fanta­stico successo!". L'Induismo sta diventando la religione dominante del mondo e, secondo i guru, la fine del Cristianesimo si sta avvicinando. Nel 1981, in India, alla conferenza sulla meditazione trascendentale, il portavoce affermò che la missione della meditazione trascendentale è di con­trapporsi al dilagante dèmone del Cristianesimo!".

Perciò l'Induismo è per sua natura anticristiano. Non vuol dire sola­mente che agli Indù non piace il Cristianesimo, ma che l'intera visione del mondo e dell'uomo dell'Induismo è completamente opposta a quella del Cristianesimo. Questa religione, che di fatto si propone di distruggere la religione di Cristo, è abbracciata da milioni di persone. Anche in seno alle Chiese cristiane oggi molti soccombono con ingenuità alla propaganda spi­rituale indù e diventano, inconsapevolmente, discepoli degli dèi della New Age.

Dietro l'odierna, aggressiva campagna per la dominazione indù del mondo, vi è l'organizzazione segreta chiamata Visnhu Indu Parishad, cioè l'organizzazione missionaria mondiale dell'Induismo. La sua rivista uffi­ciale afferma molto chiaramente che gli insegnanti di yoga delle varie parti del mondo sono i missionari di punta dell'Induismo. Ovviamente essi non lo sanno, ma è così che vengono considerati dalle persone che dirigono l'organizzazione centrale. Gli stessi insegnanti vengono ingannati, subi­scono il lavaggio del cervello e non vedono quanto avviene realmente.

Mentre era discepola di un guru, P Majak fu per dieci anni insegnante di yoga. Egli dice: "Gli insegnanti di yoga sono dei ciechi alla guida di altri ciechi. Loro stessi non si rendono conto di ciò che fanno; non hanno idea di ciò che insegnano. Negli USA ed in altri stati si ricorre a questo per giungere all'anima di studenti e di gente innocente che ritiene di eseguire solo esercizi fisici".

Ecco due altre testimonianze significative:

- "Guardandomi indietro, mi accorsi che si trattava di una subdola infil­trazione nelle mie idee e credenze. Modificò totalmente la mia visione del mondo; non mi diede alcun modello morale, in base al quale orien­tare la mia vita";

- "Stavo diventando un indù! Fu un grande imbroglio".

Il piano del Visnha Indu Parishad per convertire il mondo all'Induismo ha creato una serie di reti mondiali nella New Age con decine di milioni di adepti, tutti attivi nella creazione di un unico governo mondiale.

13. Lo yoga: solo tecnica antistress?

Questo modo di proporre lo yoga condiziona sistematicamente la men­talità occidentale ad accettare una visione neopagana del mondo.

Combinata al pensiero della New Age, pretende di offrire maggiore inte­grità, altruismo e libertà, e afferma di essere proprio l'alternativa alla visio­ne ristretta del Cristianesimo! Lo yoga è veramente entrato a far parte della nostra società. Viene proposto dovunque quale tecnica di rilassamento per eliminare lo stress e diventare più rilassati, più in forma, più belli. L'egocentrico mondo del fascino pubblicizza la meditazione yoga e le tec­niche di visualizzazione per avere un corpo, una mente, uno spirito più sani e belli.

La spiritualità è di moda, ma in un senso antibiblico. Anche il rilassa­mento è diventato una ricerca spirituale attraverso messaggi olistici (= cioè per una guarigione di spirito, corpo e mente) ed altre tecniche new age. La maggior parte delle duemila associazioni cristiane dei giovani d'America YMCA offrono lezioni di yoga e quasi due terzi delle Università e dei Colleges includono nei loro programmi nozioni yoga.

Fanno riflettere alcune testimonianze:

"Molti miei conoscenti praticano lo yoga. Dicono di farlo per i suoi effetti benèfici sul fisico. Eppure qualsiasi indù saprebbe dire che non esiste alcuna forma di yoga esclusivamente fisica";

"Una delle prime cose che ho imparato alle lezioni di formazione per gli insegnanti è di parlare agli studenti della filosofia che è alla base dello yoga. Questo era importante quanto gli stessi esercizi".

"Il rilassamento al termine della lezione di yoga è una vera ipnosi, durante la quale ogni parte del corpo è rilassata. Perciò mentre si trova­vano in questo stato, io leggevo ai miei alunni cose sulla filosofia indù oppure brani di libri del mio guru, cosicché essi ne venivano a cono­scenza, che lo volessero o no".

Gli esercizi yoga non sono stati concepiti per la forma fisica, ma per riattivare la forza del serpente all'interno del corpo umano, per raggiun­gere il "divino", che lo yoga chiama Brahma. Perciò chiunque sia interes­sato alla forma fisica dovrebbe fare esercizi apposta per quello e non fare yoga. Molti ospedali, negli USA ed in altri paesi, hanno organizzato lezio­ni di yoga e di meditazione trascendentale per ottenere una diminuzione dello stress tra pazienti, medici ed infermiere. In tal modo coinvolgono inconsapevolmente i loro pazienti ed il loro personale in pericolose prati­che indù.

14. Il vegetarianismo

Oltre a promuovere lo yoga, riviste di fitness e di salute appoggiano varie scuole vegetariane, una pratica essenziale dell'Induismo. L'esempio estremo è la macrobiotica che cerca di influenzare la spiritualità attraver­so una dieta. Il guru Maharishj disse che il vegetarianismo è la più alta forma di dieta. Una sua seguace afferma: "È qualcosa di essenziale per vivere esperienze profonde di meditazione, in quanto le vibrazioni nei pro­dotti animali, per loro natura, tendono a trascinare lo spirito ai livelli più bassi".

Quanto poco seria sia una tale affermazione e quali basi scientifiche abbiano simili sciocche affermazioni ognuno lo può facilmente immagina­re da sé. Inoltre l'Induismo accoglie anche la teoria della metempsicosi o trasmigrazione delle anime, secondo la quale, dopo la morte di un indivi­duo, la sua anima si reincarnerebbe nel corpo di un altro essere umano o in un animale! Per questo la religione induista vieta ai suoi seguaci di man­giare la carne di qualsiasi animale, a causa della credenza nella metempsi­cosi. Infatti si pensa che, mangiando la carne, si possa assumere anche l'a­nima che si è reincarnata nell'animale!

Al di là di queste barzellette che, purtroppo condannano tanta povera gente alla fame, c'è di più. Dice giustamente un'ex seguace: " Trovo assur­do che tanta gente in India ed esperti di yoga in Occidente ritengano che il consumo di carne abbassi il loro livello di vibrazione e non trovino niente di strano nel bere la propria urina o, peggio, urina di mucca che i più saggi uomini dell'India reputano possedere speciali qualità redentive".

Dio non ha ordinato il vegetarianismo. Gesù non era vegetariano. Sfamò le folle moltiplicando i pani ed i pesci più volte. Lui stesso mangiò pesce e l'agnello pasquale. La Bibbia non condannerebbe il vegetariani­smo in relazione alla salute; lo condannerebbe come mezzo per ottenere l'illuminazione spirituale. Negli USA i negozi di prodotti dietetici sono gli avamposti di reclutamento delle organizzazioni dei guru e sono fra i mag­giori distributori di letteratura new age.

15. Ipnosi, agopuntura, bio feed back

La medicina olistica new age include tecniche e terapie, la maggior parte delle quali comportano l'alterazione della coscienza o ipnosi. Da sempre componente dell'occultismo, l'ipnosi è diventata il principale ponte fra l'Induismo e scienza moderna. L'ipnosi provoca gli stessi stati di coscienza che si ottengono con le droghe e con lo yoga. Accettata in medi­cina e in psichiatria, l'ipnosi è alla base dei corsi sul miglioramento di sé e sull'attitudine mentale positiva e centinaia di psicologi cristiani, male informati, usano l'ipnosi giornalmente durante le loro sedute.

Oggigiorno perfino in seno alla Chiesa, la fede in Dio è sostituita dalla fede nella propria fede, nel proprio pensiero positivo, dall'idea che in qual­che modo, se si riesce a credere che qualcosa può accadere, accade vera­mente. Questa è una contraffazione della vera fede.

Molti ritengono che l'ipnosi sia una cosa buona se praticata da terapisti qualificati. In un certo senso il fatto che la usino le persone giuste la fa apparire scientifica e non occulta. Così i cristiani ne fanno ingenuamente uso. In linea con i miti freudiani, gli psichiatri usano l'ipnosi per far regre­dire i loro pazienti all'infanzia ed alla vita intrauterina e far rivivere i trau­mi della loro nascita, malgrado il dato scientifico che il cervello prenatale, natale ed immediatamente postnatale non sia sufficientemente sviluppato per inglobare ricordi. Oltretutto li riporta a vite precedenti! E se ne esco­no con ricordi di vite vissute su questa terra. Naturalmente i ricordi non provengono dal cervello, ma da una fonte ingannevole.

Nel campo della medicina si stanno abbracciando varie credenze new age che dalle controverse basi scientifiche, quali l'agopuntura, che sostie­ne di influenzare la forza della kundalini con degli aghi, ed il bio-feed back che fa uso di apparecchi di controllo per allenare le persone a con­trollare funzioni abitualmente involontarie, come la pressione sanguigna. La documentazione della clinica Menninger sul bio-feed back lo definisce yoga dell'Occidente. Esso provoca lo stesso stato di coscienza e gli stessi risultati dello yoga. Questo yoga elettronico è stato reintrodotto dagli psi­cologi dello sport perfino nelle Olimpiadi.

Uomini d'affari praticano yoga perché vogliono rilassarsi e vogliono allenare le loro capacità di concentrazione. Uno di questi corsi, un misto di psicologia umanistica e di misticismo orientale, chiamato "Pensiero New Age per lo sviluppo del proprio massimo potenziale" ha cambiato migliaia di vite di clienti prestigiosi, quali la CIA, la NASA, General Motors, IBM, Banca d'America, Polizia e Vigili del Fuoco.

Il Movimento sul potenziale umano con la sua enfasi sul "sé", "stima di sé", "amore per sé", "immagine positiva di sé", non è che la versione occi­dentalizzata della realizzazione del "sé" degli yogy, il concetto dei guru del "divino dentro di sè", che cioè tutti siamo Dio! Loryn Tander, lo stregone degli indiani Shoshones, ha detto: "Di fatto gli scienziati scopriranno ciò che i selvaggi hanno sempre saputo; questo è esattamente quello che sta accadendo con l'invasione del misticismo orientale in Occidente".

16. Inganni e disonestà

In questi ultimi anni, molti scienziati di punta hanno abbracciato il misticismo orientale. Molte cose provenienti dall'Oriente vengono presen­tate in modo seducente, evitando di insistere sull'aspetto religioso. Non insistono sull'aspetto spirituale, ma su quello scientifico, sulla forma fisi­ca. Ecco perché hanno la spudoratezza di dire: "Lo yoga che insegniamo non ha niente a che vedere con la religione. È un metodo scientifico nel senso che si fa qualcosa e si ottengono dei risultati".

Il guru Maharishj scoprì che negli USA la gente non avrebbe comprato l'offerta religiosa, così offrì quella scientifica, perché così la gente l'a­vrebbe acquistata più volentieri. Una ex insegnante yoga riconosce: "Anche come insegnanti ci veniva detto che durante la cerimonia ci inchi­navamo davanti agli dèi indù, ma non avevamo l'impressione di insegnare una religione". La cosa è estremamente ingannevole e disonesta. Quando la gente è iniziata, ad esempio, quello che le viene insegnato è il puja, le frasi ed i riti-base del culto indù. Naturalmente non si rendono conto di cosa vogliono dire le parole. Ma se essi comprendessero il sànscrito (=lin­gua indù) si accorgerebbero che in pratica si tratta di religione.

È scandaloso che nelle scuole pubbliche degli USA, dove la preghiera cristiana è stata proibita, invece lo yoga e la meditazione orientale, che non sono altro che forme di preghiere indù, sono non solamente permesse, ma attivamente incoraggiate.

In diverse scuole occidentali, durante le ore di educazione fisica, dopo aver introdotto gli aspetti corporali dello yoga, l'insegnante fa salmodiare ai ragazzi parole come OM, RAMA, KRISNHA che sono nomi di dèi indù. Uno di questi insegnanti spudoratamente afferma: "A scuola impariamo che lo yoga può veramente aiutare i ragazzi a ridurre la tensione e a con­centrarsi". In realtà si insegna ai bambini ad abbandonare il senso criti­co e a concentrarsi sulle proprie doti ed esperienze intuitive. Dicono loro, dopo averli fatti mettere sdraiati con le spalle a terra e ad occhi chiusi: "Ora rilassatevi al massimo. Immaginate di trovarvi su una nuvoletta molto sof­fice. Quando vi sentite veramente rilassati e a vostro agio, guardate il cielo azzurro nella vostra mente".

17. I film ed i giochi

Molti famosi film, come "Incontri ravvicinati', "Poltergeist", "ET", "Il ritorno dello Yedy", "Guerre stellari" sono basati sull'Induismo. Ad esempio nella FORZA c'è un lato oscuro ed uno chiaro: si tratta della magia bianca e della magia nera.

Nel film "L'impero colpisce ancora", Yoda è uno yogy. Fa compiere a Lue varie contorsioni per sviluppare il potere della mente, così da far usci­re la sua nave spaziale dalla palude. Luc non ci riesce e Yoda gli dice: "Tutto sta nella mente. Se ci credi, accade!". E quando Luc affronta Daharth, Yoda gli dice: "Non prendere la tua spada. Tutto ciò di cui hai bisogno è dentro di te". Questo è il concetto indù della divinità insita nel­l'uomo! E quando Luc taglia la testa di Daharth e questa rotola al suolo e lui apre la visiera e vede la sua propria testa, quella è la rappresentazione più evidente di misticismo orientale! I BEATLES hanno cantato: "Io sono te e tu sei me; e lui è lei e tutto è Uno!".

Stiamo crescendo un' intera generazione di bambini sotto il bombarda­mento di cartoni animati, di programmi televisivi, di giochi, di film che dicono loro che l'occultismo e la filosofia orientale sono cose meraviglio­se, di cui non bisogna aver paura. Non sono qualcosa di brutto e spaven­toso, ma qualcosa di bello. Si cerca di presentare loro, in modo accattivan­te, orribili creature-rettili, dagli incredibili poteri psichici, che portano questi bambini ad accettare cose che sono pericolose più di quanto si possa immaginare.

Il gioco DANGEONS AND DRAGONS, per esempio, esige che i bam­bini partecipanti uccidano, violentino, torturino o che commettano altri crimini con l'ausilio di poteri occulti! Ci si chiede che gente è mai questa che vuole pervertire i bambini, dando loro il gusto del male e della violen­za! In almeno uno di questi famosi giochi vengono invocati dèi indù, come Khalì; vengono utilizzate tecniche religiose indù, comprese ripetute sal­modie e formule magiche per uccidere i nemici. Negli USA questi giochi vengono adoperati nei programmi per bambini dotati. La maggioranza delle scuole sovvenzionate dallo Stato li includono nei loro programmi. Quanti genitori cristiani sanno queste cose?

18. I guru e la Bibbia

I guru orientali e gli occultisti di ogni genere hanno preso i termini della Bibbia e vi hanno dato un nuovo significato, secondo la loro religio­ne. Ad esempio, Dio non è il Creatore, una Persona, uno Spirito col quale entriamo in relazione attraverso suo Figlio Gesù Cristo, ma è una forza impersonale! Gesù non è il Figlio di Dio, non è "la via, la verità e la vita", ma un "avatar", un indicatore del cammino, uguale a tanti altri avatar. Ma Gesù ci avvisò dicendo che negli ultimi tempi sarebbero comparsi molti falsi Cristi e falsi profeti che avrebbero ingannato molti.

Tra questi, i primi sono i guru orientali. Sono due le cose che essi hanno fatto: hanno diffuso in Occidente parole di chiara derivazione indù, come energia, vibrazioni, etc. Poi hanno preso parole ed idee della Bibbia e dagli insegnamenti di Gesù e le hanno distorte per far credere a tanti ignoranti cristiani che molte cose di cui parlava Gesù, sono cose di cui parlano anche loro. In realtà non è affatto così. Ecco tre esempi di questo inganno:

"Nella Bibbia è detto: Siate perfetti come lo è il Padre che è nei cieli. E noi siamo fondamentalmente come Lui" (Come si fa a dire ciò se per essi Dio non è una Persona, ma una forza impersonale?).

"Se sulla terra sei un uomo perfetto, allora puoi salire al cielo e diventa­re divino" (Ciò è possibile solo per mezzo di Gesù Cristo che ha detto: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno va al Padre se non per mezzo di me ").

"Ogni essere umano è per natura pacifico, naturalmente buono e puro. La malvagità è uno stato innaturale. Perciò nella meditazione ci concen­triamo sull'Essere originario, puro e divino che è la nostra vera condi­zione" (L'idea dell'uomo che nasce buono, distrugge il peccato Originale e la necessità della salvezza portataci da Gesù. Senza la tre­menda realtà del peccato delle origini, perché mai Gesù si sarebbe incarnato e morto sulla croce per noi? Come si vede solo questa assur­da idea distrugge tutto il Cristianesimo!).

Inoltre se gli esseri umani nascono buoni e puri, allora perché mentono, rubano, uccidono, fanno guerre? Tutto il buono che è in noi non è suffi­ciente per impedirci di compiere il male. Perciò cercare la salvezza in se stessi, è ricercarla alla fonte sbagliata. Il semplice buon senso ce lo fa capire chiaramente. Infatti quale uomo può salvarci dalla malattia, dalla vecchiaia e dalla morte? Come possono i guru salvare gli altri da questi mali, se essi stessi sono ormai polvere nelle loro tombe e la morte ha can­tato vittoria su di loro? Gesù, invece, ha risuscitato gli altri ed è risorto lui stesso dalla morte. Ed ha promesso l'immortalità, la vita eterna e la resur­rezione del corpo a tutti coloro che lo avrebbero accettato come il loro Dio ed il loro Salvatore.

19. Quale illuminazione?

Si resta sbigottiti nel vedere tanti cristiani che vanno a cercare la luce, la cosiddetta "illuminazione" o conoscenza presso questi falsi profeti, quando da secoli Gesù nel Vangelo ci ha detto: "Io sono la luce del mondo; chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv 8, 12). Ed ancora: "Uno solo è il vostro Maestro: il Cristo" (Mt 23, 10).

Va ricordato a questi ingenui (e, purtroppo, ignoranti) cristiani: "Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo" (Colossesi 2,6-8). Invece il cristiano ben radicato in Gesù e che non è una canna sbattuta dal vento delle mode, sa bene che la luce, la cosiddetta "illu­minazione" o conoscenza (che promettono sempre i falsi profeti di turno), lui l'ha già ricevuta nel battesimo. Il battesimo viene chiamato anche illu­minazione, perché Gesù "ci strappa dalle tenebre" (Col 1, 12). Infatti noi siamo lavati da tutti i nostri peccati, grazie al Sangue di Gesù ed alla poten­za dello Spirito Santo per opera dell'acqua battesimale.

È questa la grazia dell'illuminazione: non siamo più quelli che eravamo prima del battesimo. Col battesimo il battezzato è diventato "figlio della luce" (1 Ts 5, 5) e "luce" egli stesso (Ef 5, 8). Questa è la sola illumina­zione necessaria, tanto è vero che Gesù disse all'ebreo Nicodemo: "Se uno non rinasce da acqua e da Spirito non può entrare nel regno di Dio" (Gv 3,5).

20. Venditori di felicità

I guru ed altri sedicenti salvatori degli uomini promettono la felicità e l'appagamento totale, attraverso metodi e tecniche particolari. Come se la felicità si potesse ottenere con metodi particolari! Viene da chiedersi quali metodi e tecniche questi mistificatori suggerirebbero per far arrivare alla felicità ciechi, storpi, muti e malati incurabili... Molto astutamente la loro propaganda e le loro ricette per la felicità vengono sempre presentate a per­sone sane (ed in grado di pagare!), mai invece a tanti infelici!

Nel cuore dell'uomo, è noto, esiste un grande desiderio di essere felice. Chi, infatti, se non un folle può desiderare la propria infelicità? "L'uomo - ha scritto il filosofo Pascal - è un essere finito con aspirazioni infinite!". Egli non può accontentarsi di briciole di felicità, ma sente nel cuore il desi­derio insopprimibile di partecipare pienamente e per sempre alla felicità.

Pienamente perché una felicità che non appagasse tutte le aspirazioni dell'intelligenza e del cuore umano lascerebbe in lui l'amarezza dell'in­soddisfazione; e questo lo si sa. Quello, però, che non dicono questi sedi­centi salvatori e falsi profeti è che l'uomo desidera partecipare alla felicità per sempre, perché una felicità che, già mentre la si gode, è turbata dal pensiero che dovrà un giorno finire, sarebbe piuttosto una sottile forma di infelicità!

Per questo l'uomo non potrà raggiungere la mèta della sua vita se non in una vita futura che non finirà mai, e se non in Dio, sorgente unica ed infinita di verità e di amore. Lo disse già S. Agostino: "Ci hai fatti per Te, o Signore; ed il nostro cuore è inquieto finchè non riposi in Te!".

21. Sarete come Dio!

Nel paradiso terrestre (o Eden), per spingere contro Dio Adamo ed Eva, invidioso dei doni straordinari che il Signore aveva loro fatto, il Serpente disse ad Eva:" Dio vi ha ingannati. Egli sa bene che se mangerete il frutto che dà la scienza del bene e del male, voi sarete come Dio!" (Genesi 3,4). Ma è impossibile per l'uomo diventare come Dio: ogni tentativo di fare ciò è stato inutile. Adamo ed Eva furono cacciati dal giardino dell'Eden e trop­po tardi si accorsero in quale rovina Satana li aveva fatti precipitare.

Eppure l'uomo ha sempre desiderato di avere un destino divino. Lo tro­viamo documentato e provato dalla storia. Gli uomini venerarono gli eroi, uomini che avevano compiuto imprese straordinarie, e poi li adorarono come dèi. In seguito furono divinizzati gli antenati, i faraoni dell'Egitto, i re dell'Oriente e gli imperatori romani.

Ma gli uomini, per quanti sforzi facciano, non possono raggiungere Dio. Questo è possibile solo se Dio si abbassa fino a noi, scendendo sulla terra e facendosi simile a noi. Il merito delle religioni pagane, tuttavia, fu quello di accrescere negli uomini il desiderio di avere una vita divina. Così esse erano una preparazione alla venuta di Gesù, che è venuto sulla terra non solo per salvarci, ma per farci simili a Dio!

22. La vita divina

Gesù è venuto in questo mondo non solo per salvare tutti gli uomini, ma anche per dare la vita divina a tutti coloro che lo accettano come il loro Dio ed il loro Salvatore. Giustamente diciamo: "DIO SI È FATTO COME NOI, PER FARCI COME LUI!". Con Gesù Cristo, l'Uomo-Dio, è arrivata dav­vero l'epoca della divinizzazione: Egli come Redentore porta il dono impensabile ed immenso della vita divina a tutti gli uomini. Questo è il VANGELO, cioè la lieta notizia! È questa una realtà superiore ad ogni nostro desiderio; è un annuncio di inimmaginabile bellezza!

Ma perché il Figlio di Dio si è fatto uomo come uno di noi? Egli stesso ce lo ha detto: "IO SONO VENUTO PERCHÉ GLI UOMINI ABBIANO LA VITA E L'ABBIANO IN ABBONDANZA" (Gv 10, 10). Gesù non è venuto a portarci la vita umana che già possediamo, ma la vita divina, cioè la divinizzazione. Il santo Vangelo dice esplicitamente: "A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio" (Gv 1, 12). Per sottolineare la preziosità della Grazia santificante, Sant'Agostino disse: "Quando noi siamo in Grazia, nelle nostre vene scorre lo stesso sangue del Figlio di Dio!". Pensa che bellezza! Poteva amarci di più il Signore?

Riflettiamo ancora su questo: Lucifero era l'angelo più bello creato da Dio. Ma la sua straordinaria bellezza gli sembrava un niente di fronte alla bellezza divina del Signore e volle farsi simile a Lui, sfidando Dio stesso. L'essere simile a Dio che il Signore negò a Lucifero per la sua superbia, Gesù lo offre a noi liberamente per mezzo dei Sacramenti! Quale dono più bello poteva farci il Signore?

23. La luce e le tenebre

Un'altra pericolosa caratteristica di questi sedicenti salvatori e promet­titori di felicità è la segretezza della loro "dottrina". Gli iniziati vengono condotti in una stanza: il "maestro" sta di fronte a loro. Devono avere gli occhi chiusi, poichè è assolutamente proibito guardare ciò che il "maestro" fa. Ci chiediamo: perché non si può guardare? Cosa vogliono nascon­derci?

A tale riguardo Gesù stesso ci avverte: "La luce (= Gesù) è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio" (Gv 3, 19-21).

Quanto è diverso invece l'atteggiamento del vero ed unico Maestro Gesù Cristo che non ha mai agito e parlato nell'ombra. Disse infatti a Pilato: "Io ho parlato al mondo apertamente: ho sempre insegnato nella sinagoga e nel Tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto" (Gv 18, 20).

In altri casi, il "maestro", per minimizzare l'accusa di segretezza dice che sarà detto tutto, quando le persone saranno iniziate ai loro metodi o quando saranno ai livelli più avanzati. Allora è già tardi, come testimonia­no le persone che ne hanno fatto esperienza e che solo con grandi difficoltà e sofferenze (e spesso con l'aiuto di un buon esorcista!) sono riuscite ad uscirne.

Per di più, in questi corsi e iniziazioni vengono dati tutta una serie di insegnamenti diametralmente opposti alla dottrina cristiana! Non ci vuole molto a capire che tali insegnamenti ( e tali "maestri") vengono dal "padre della menzogna", come Gesù stesso ha definito Satana.

24. Stiamo attenti!

È grande perciò la preoccupazione per il crescente interesse e l'appli­cazione delle pratiche indù all'interno di gruppi e Chiese cristiane. Avvertono un vuoto nella loro vita spirituale e cercano di colmarlo con esperienze religiose occulte. I profeti della New Age dichiarano falsamen­te che le esperienze spirituali indù sono compatibili col Cristianesimo. Niente di più falso! La cosa incredibile è che tanti leader cristiani attraver­so i loro libri, conferenze, programmi radiotelevisivi incoraggiano i fedeli a cercare esperienze indù cristianizzate.

È penoso, da parte cristiana, sentire affermazioni come questa: "Molti cristiani sono venuti da noi ed hanno vissuto un'esperienza più intensa della spiritualità e di Dio, in seguito alle nostre meditazioni trascendenta­li". È un'affermazione questa, tanto ad effetto quanto falsa, perché siamo entrati, purtroppo, in un meccanismo che ci fa basare le nostre credenze sull'esperienza. Se la nostra esperienza e le nostre sensazioni ci dicono che qualcosa è valido, autentico e buono, allora automaticamente siamo certi che quello sia il metro della verità assoluta.

Non si fa attenzione a distinguere se l'esperienza spirituale proviene da Dio o dal "dominatore di questo mondo", il Maligno. E questo, grazie anche al fatto che oggi molti non credono più all'esistenza di Satana e dei demòni, in quanto il razionalismo afferma che i demòni non esistono, che sono solo fenomeni psicologici e che, quindi, vanno trattati dagli psichia­tri. L'essere umano, perciò, resta aperto ad esperienze malefiche che indi­rizzano verso l'occultismo, da cui per fortuna tanti sanno uscire.

Ecco tre testimonianze:

"Il Gesù che veniva a me nei momenti di profonda meditazione, mi regalò esperienze e visioni di una bellezza indescrivibile (come il demo­nio sa ingannare!). Ero convinta, dato che ero testimone di guarigioni e visto che tutte queste cose erano piene d'amore, che dovevano essere cose buone e provenienti da Dio! Eppure un giorno mi resi conto che non possedevo nessuna verità assoluta, in base alla quale capire ciò che era bene e ciò che era male e per distinguere il vero dal falso. Cominciai a capire che le mie sensazioni e le mie emozioni erano aperte e soggette a qualche sottile e malèfica manipolazione che non riuscivo a percepire chiaramente. A quel punto decisi di leggere il Vangelo e mi accorsi allo­ra che mi ero legata ad una falsa idea di Gesù, per influsso dello Spirito del male";

"Cercare di sviluppare una spiritualità a partire dalle sensazioni o dalle credenze, è come costruire una casa sulla sabbia".

"La nostra conoscenza di Dio e di Gesù dovrebbe essere costruita sulle solide fondamenta della Sacra Scrittura".

In diversi conventi cattolici e protestanti si ricorre ai sistemi di medita­zione, basati sulle pratiche yoga. Guardano con grande speranza al misti­cismo orientale come a qualcosa che possa immettere nuova linfa in un corpo morto. Inoltre il credere che possiamo creare la realtà con la mente deriva direttamente dal concetto indù che ogni cosa è illusione. Questo è il nuovo imbroglio della psicologia transpersonale, presente già in tanti cri­stiani, la quale fa credere che si può ottenere risposta alla preghiera visua­lizzando ciò per cui si sta pregando. In tal modo si crede di "costringere" Dio a fare ciò che io voglio.

25. E oggi?

Oggi siamo immersi in tanti concetti orientali: coscienza, stati di con­sapevolezza, reincarnazione, energia, vibrazioni. Tutti questi termini sono diventati dei veri e propri luoghi comuni del linguaggio occidentale. Stanno anche modificando il nostro modo di pensare.

Quali sarebbero sul mondo le conseguenze dell'Induismo? Ecco le parole di un esperto: "Tutto cambierà. Non solo la nostra religiosità, ma anche il nostro concetto di uomo, la nostra democrazia, le nostre tradizio­ni umanitarie, il nostro sistema sociale: tutto ciò non avrà più senso, per­ché si basa su presupposti cristiani. Avremo una specie di religiosità cen­trata sull'uomo, individualista ed egocentrica, dove "salvezza" significa "fuggire il mondo", significa fuggire tutto ciò che ci unisce agli esseri umani, `fuggire tutto ciò che ci fa avere cura ed amore per i nostri simi­li". Come si vede una prospettiva agghiacciante!

Gesù disse: "Guardate che nessuno vi inganni, perché molti verranno in mio nome dicendo: Io sono Cristo... e allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. Sorgeranno infatti falsi Cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e prodigi, così da indurre in errore, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco io ve l'ho predetto" (Matteo 24, 4­5.23-25). "Io sono la via, la verità e la vita.

Nessuno va al Padre se non per mezzo di me" (Gv 14,6).

COS'È IL REIKI?

(Per fare un po' di luce su questo fenomeno, abbiamo intervistato alcu­ne persone che hanno praticato reiki: nessuno meglio di loro può dirci come stanno le cose e perché si deve evitarlo!)

26. Metodo di guarigione o di devianza?

Tra le tante testimonianze, ci è sembrata particolarmente interessante la storia di Stefania (26 anni, psicologa), che ha praticato molto questa tecni­ca. «ll reiki mi venne proposto come un metodo di guarigione naturale oli­stico (cioè per una guarigione di spirito, corpo e mente); ne rimasi subito molto affascinata e attratta, soprattutto perché mi venne presentato come qualcosa di scientifico e spirituale contemporaneamente. La parola reiki dovrebbe significare energia vitale universale: il reiki sarebbe quindi un'e­nergia di luce, di amore, di vita (una brutta imitazione dello Spirito Santo, per intenderci).

Ne venni a conoscenza quando una mia amica mi "offrì" un trattamen­to reiki (che è molto simile alla pranoterapia): in pratica mi impose le mani in determinate posizioni del corpo. Sentii effettivamente dell'energia, vibrazioni, calore uscire dalle sue mani. Mi spiegò che quel calore, il reiki, mi avrebbe potuta guarire e che anche io avrei potuto apprendere questa

tecnica partecipando ad un seminario di primo livello. Mi portò anche un opuscolo in cui, tra le altre cose, vi era spiegato che l'apprendimento del reiki si articola in 3 livelli: un primo livello per essere messi in contatto con l'energia e per imparare alcune tecniche semplici per dare reiki a se stessi e agli altri; un secondo livello per inviare reiki a distanza e per il tratta­mento mentale; un terzo livello per diventare maestri.

Ero da diversi anni lontana dal Signore e dalla Chiesa, ed ero molto in crisi: la mia salute era piuttosto disturbata e soffrivo di vuoto esistenziale che mi teneva quasi in uno stato di continua depressione. Mi rendevo conto che il mio razionalismo era fallito e che esisteva indubbiamente una dimensione spirituale... Il reiki mi affascinava! Era nuovo, esotico, spiri­tuale senza essere una religione, né una sètta, né si spacciava per magia. Anzi forse aveva qualcosa di scientifico e si parlava di guarigione: ne avevo veramente bisogno. Male che vada - mi dicevo - sarà una sciocchezza, mi farò quattro risate... può darsi che invece funzioni davvero e mi faccia del bene... per un fine settimana e a sole 250.000 lire si poteva provare. Che male poteva esserci?

Partecipando al seminario, ricevetti quattro iniziazioni, dei veri e propri riti che i maestri fanno ai partecipanti del corso. Ci avevano spiegato che questi riti servono a liberare quei blocchi che impediscono al reiki di attra­versare il corpo per uscire dalle mani e che dopo queste quattro iniziazio­ni saremmo stati irreversibilmente dei veri e propri canali di questa ener­gia universale.

27. Le iniziazioni

Venivamo condotti a due a due in una stanza a parte: il maestro stava di fronte a noi; dovevamo tenere le mani giunte e gli occhi chiusi, poichè era assolutamente proibito guardare ciò che il maestro faceva. Ad un certo punto, soffiava su alcuni punti del nostro corpo chiamati chakras. Subito dopo la prima iniziazione cominciai, effettivamente, a sentire un forte calo­re fuoriuscire dalle mie mani. Ovviamente durante il seminario i maestri ci decantarono i prodigi operati dal reiki, ci insegnarono come usarlo pratica­mente per guarire noi stessi e gli altri, come fare cioè i "trattamenti" reiki, in quali punti del corpo imporre le mani, per quanto tempo, etc.

Ci dettero inoltre tutta una serie di insegnamenti di origine esoterica, diametralmente opposti alla dottrina cristiana: che cos'è la Nuova Era, la reincarnazione, i chakras, l'aura... Ci venne infine raccontato che il reiki era stato scoperto da un monaco cattolico giapponese, un certo Usui, il quale, mentre era alla ricerca del segreto delle guarigioni di Gesù (pove­retto: non sapeva che Gesù è Dio!) avrebbe avuto una illuminazione medi­tando su alcuni sutra buddisti. È evidente che questa storia è utile per "accattivarsi" i cattolici: diversi miei conoscenti, cattolici praticanti (ma evidentemente molto ignoranti nella fede cattolica!) si sono fidati del reiki, pensando: "È partito tutto da un monaco cattolico: si vede che la Chiesa lo sa e lo approva!". Ma chi è mai andato a verificare questa storia? Ingenui figli della luce, che hanno a che fare con gli astuti figli delle tenebre! Come può un monaco cristiano spendere la sua vita ad insegnare come praticare reiki anzichè annunciare che Gesù Cristo è il Signore! Non si possono ser­vire due padroni, dice il Signore: o l'uno o l'altro.

28. Ma il reiki guarisce o no?

Un altro degli insegnamenti del corso è che la guarigione col reiki, essendo molto profonda, è molto lenta e prevede all'inizio della cura un peggioramento dei sintomi a tutti i livelli (come tutti i metodi di guarigio­ne naturale olistici, tra cui l'omeopatia). Infatti in quei giorni ed in quelli successivi, tutti, chi più chi meno, stemmo male, ma non ci preoccupam­mo: era segno che la guarigione era cominciata.

Questa trovata è davvero astuta, perché libera i maestri dalla responsa­bilità sugli effetti deleteri, ed anche tanto perfida, se pensiamo agli scom­pensi spirituali e psicologici che queste iniziazioni creano a danno delle persone più fragili e disturbate. Una mia amica cadde in una crisi con sdoppiamento di personalità. Dopo il seminario, si può anche non prose­guire a praticare reiki, ovviamente però ti viene detto che più lo pratichi individualmente o con altri, meglio è per te e per la costruzione di un mondo nuovo di pace e di amore. In realtà dopo le iniziazioni, il danno è fatto, sei ormai a contatto con questa "energia" e con la pratica puoi solo peggiorare la tua situazione.

Tornando a me, dopo l'iniziale peggioramento, soprattutto psicologico, sperimentai una forte euforia: avevo finalmente speranza di guarire, avevo un nuovo modo di aiutare gli altri e di lavorare per la pace, per un mondo diverso. Presa dall'entusiasmo, partecipai anche al secondo livello. Se avevo speso male le 250 mila lire del primo livello, non parliamo delle 750 mila del secondo. In questo secondo seminario, mi fu insegnato l'uso di tre simboli, assolutamente segreti (solo per gli iniziati). Mi sentivo sempre più potente. Praticavo molto questa tecnica ed attendevo la mia guarigione e illuminazione, senza rendermi minimamente conto di quello che mi stava succedendo. La mia fede sul reiki cresceva, alimentata da piccole cose che a me sembravano prodigi. Avrei dovuto migliorare, essere sempre più in armonia, guarire; invece ero sempre più nervosa, insensibile, apatica. Stavo cominciando ad accettare cose che avevo sempre considerato moral­mente sbagliate. Cominciai perfino a fare strane esperienze, come in una presenza minacciosa di fronte alla quale ero peggiorata gravemente. Non dormivo più. Ero spaventatissima, terrorizzata da quello che mi succedeva. A chi rivolgermi? cosa fare? La mia salute era peggiorata gravemente, non dormivo più, anzi la notte ero torturata da queste esperienze orribili. Stavo impazzendo? Eppure ero lucidissima. Non oso immaginare che fine avrei fatto se il Signore non mi avesse raccolta. "Ci hai fatti per Te, Signore, ed il nostro cuore è inquieto finchè non riposa in Te!".

Fu proprio quando avevo toccato il fondo che un amico mi parlò di Gesù: dal suo comportamento traspariva una fede viva, una pace profonda, amore per gli altri. Ciò che lui mi raccontava di Gesù, mi toccava nel profondo del cuore, mi commuoveva; era come se per la prima volta aves­si sentito dire che Gesù Cristo era morto e risorto per salvare me, per sal­vare ciascuno di noi. Lentamente mi lasciai avvicinare dal Signore, parte­cipai ad alcuni incontri di preghiera e ripresi con incertezza a partecipare alla S. Messa. Fui come travolta dall'amore del Signore. Il Padre, come nella parabola del figlio prodigo, "mi era corso incontro e mi aveva abbrac­ciato". Era quest'amore che avevo ricercato tutta la mia vita, anche nel reiki. Era proprio quel Gesù Cristo - di cui mi parlava il mio amico - e la pace che solo Lui può dare, quello che avevo sempre cercato disperata­mente dappertutto, fuorché dove Egli è: nella sua Chiesa.

29. E il reiki?

Più mi avvicinavo al Signore, e più cercavo di capire quello che mi stava succedendo, "la verità tutta intera". Delle brave persone pregarono per me e mi aiutarono a fare luce su tutto questo. Cominciai a leggere il Vangelo e fu veramente lampada ai miei passi, luce sul mio cammino. Ricordo che tra i tanti brani fu particolarmente chiarificante l'episodio del mago Simone. Mi sorgevano un'infinità di domande: che cos'era allora questo reiki? perché costava? perché era tutto così segreto? cos'era quel soffio? Dice il Signore: dai frutti capirete com'è l'albero. Perché invece di guarire, stavo sempre peggio? Perché ero sempre più nervosa e indispo­nente verso le persone? Lo Spirito Santo, dopo avermi fatto fare esperien­za del vero amore, mi stava aprendo la mente alla verità: mi sentivo tradi­ta dal reiki, scoprivo l'orrore di quella menzogna e dei miei peccati. Non sopportavo più quel flusso che mi usciva dalle mani, non volevo più quel­l'energia; mi avevano detto che l'iniziazione era irreversibile, ma il Signore mi liberò definitivamente da quel flusso durante una S. Messa in cui rinunciai con tutta me stessa a Satana e ad ogni potere occulto. Prova più chiara di così il Signore non avrebbe potuto darmela: se il reiki fosse venuto da Dio, per quale motivo me lo avrebbe tolto?

Gesù mi ha presa per mano ed è cominciato per me un cammino di puri­ficazione spirituale e di fede meraviglioso, in cui il suo amore mi ha lenta­mente ricostruita. Ero da buttar via, ma non per Gesù, non per Lui che può far rifiorire il deserto. Ricordo la bellissima sensazione di provare di nuovo le mie emozioni, il "miracolo" di ricominciare a dormire. Ringrazio il Signore per tutte quelle persone che mi hanno aiutata con le preghiere di liberazione. "Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Egli mi ha salvato e lo voglio lodare" (Salmo 34)».

 

30. Reiki: scienza o fantascienza?

Il reiki non può essere scientifico, poichè tutto è soggettivo: c'è chi ha all'inizio qualche miglioramento (effetto placebo?), e i peggioramenti solo con il passare del tempo, chi sta male subito... insomma tutto è possibile e nulla è certo. Il rischio è che mentre la scienza "vera" si ferma davanti al fenomeno che non è spiegabile, perché la teoria proposta non è verificabi­le, oppure è basata su fattori soggettivi non ripetibili da tutti in ogni luogo. L'uomo comune, non conoscendo questo confine, pretende di far entrare nella scienza anche ciò che è magico o soprannaturale, soprattutto con l'af­fermare che sono forze ancora sconosciute. È ingenuo e sorpassato pensa­re che la scienza un domani spiegherà tutto.

31. Il reiki viene da Dio?

Ma se il reiki non è scientifico, allora che cos'è? I maestri di reiki affer­mano che esso è spirituale. Ma se è spirituale, viene da Dio? Può venire da Dio un "potere" che costa denaro, e non poco... Può venire da Dio un qual­cosa che avviene nella segretezza, con iniziazioni, simboli occulti? La con­sacrazione eucaristica e l'ordinazione sacerdotale avvengono alla luce del sole, tutti vi possono partecipare e senza pagare quote d'iscrizione! Può venire da Dio qualcosa che ha non pochi e preoccupanti "effetti collaterali"?

- La verità è una: Gesù Cristo "via, verità e vita".

- La Nuova Era è un movimento religioso che rifiuta ogni forma struttu­rata e dogmatica di religione (in particolare il Cristianesimo!) propo­nendo invece un miscuglio di ideologie e credenze ricavate soprattutto dall'occultismo, spiritismo, esoterismo e dalle religioni orientali.

Afferma, ad esempio, che Dio è l'Universo, che l'uomo è l'Universo, e che quindi l'uomo è Dio! (Come non riconoscere in questo il sibilo del­l'antico Serpente che fece cadere in peccato Adamo ed Eva, dicendo loro la stessa menzogna: "Sarete come Dio"?).

La Nuova Era è contraria alla dottrina cristiana perché, considerando le religioni superate, si propone di sostituirle e di distruggerle; con una sotti­le sostituzione ed una lenta infiltrazione ideologica ne vuole minare i fon­damenti. Contrariamente a quanto afferma la Nuova Era, noi crediamo che Gesù Cristo è Dio, il nostro unico Salvatore, e che l'uomo è una sua crea­tura.

Per reincarnazione si intende il passaggio o trasmigrazione dell'anima da un corpo ad un altro, seguendo il ciclo delle vite, secondo la legge del Karma (le azioni di un uomo generano la sua condizione futura con fer­reo determinismo). Il Cristianesimo afferma l'unicità e l'identità "spe­ciale" di ogni persona che è irripetibile e che, dopo la morte, non viene perduta, ma è in attesa della resurrezione ultima che prevede anche la riacquisizione del proprio corpo, ma glorioso se si salverà. Gesù Cristo, quando è apparso agli Apostoli, ha mostrato loro il suo corpo glorioso con i segni della sua passione e crocifissione. Gesù non si è reincarna­to, è risorto! Anziché credere a retribuzioni deterministiche ai nostri peccati, la Chiesa ci parla della misericordia di Dio che accoglie sempre il nostro sincero pentimento e ci giudicherà alla fine della vita in base a quanto avremo amato Dio sopra ogni altra cosa ed il prossimo come noi stessi!

La guarigione col reiki parte dalla volontà e intenzionalità dell'uomo che decide perché e se utilizzare una presunta energia con tecniche par­ticolari; lo scopo è la guarigione fine a se stessa, oppure "l'illuminazio­ne".

La guarigione nel nome di Gesù è l'intervento della volontà di Dio che attraverso il credente vuole manifestare il suo amore per il malato. Lo scopo è la manifestazione della gloria di Dio e del suo regno. Non avvie­ne perché si praticano "tecniche particolari", ma avviene in un incontro libero, personale e particolare della fiducia (fede) dell'uomo con l'amo­re di Dio.

Per reiki si intende la generica ed universale energia che pervade l'Universo e che ognuno può decidere di appropriarsene ed utilizzarla. Lo Spirito Santo è la terza Persona della SS. Trinità: è lo Spirito d'a­more e di vita, inviato dal Padre e dal Figlio, su tutti coloro che credono nella morte e resurrezione di Gesù Cristo. Contrariamente al reiki, l'uo­mo non se ne può appropriare, ma è un "dono" del Dio Uno e Trino. Gesù è vivo, vicino a noi. Non vale la pena, anzi è rischioso cercare l'Amore dove non c'è!

32. La pranoterapia

Generalmente coloro che praticano questa terapia hanno nella loro sto­ria personale o in quella dei loro genitori, collegamenti con la magia, lo spiritismo, etc. Per chi non lo sapesse, la pranoterapia è nata in seno al tan­trismo come pratica magica per ottenere la guarigione dei malati tramite il prana che significa soffio vitale che il dio del vento Voyù della religione indù, avrebbe donato ai suoi seguaci. Il fatto che tanti credono a queste sciocchezze mitologiche è la prova dell'accecamento spirituale in cui tanti si trovano e profetizzato da San Paolo: "Verrà il tempo in cui gli uomini non sopporteranno più la sana dottrina, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole" (2 Timoteo 4,3-4).

Questa concezione è poi giunta in Occidente per indicare una presunta energia cosmica che la scienza ha dimostrato inesistente. Il Cardinale Ratzinger, Prefetto per la congregazione per la dottrina della Fede, ha dichiarato a riguardo della pranoterapia: "Le pretese doti di guarigione dei pranoterapisti sono un segno di paganizzazione e non hanno nulla a che vedere con la fede cristiana e con il carisma delle guarigioni. Fanno parte di un terribile mondo sotterraneo".

Purtroppo sono molte le persone che fanno ricorso alla pranoterapia, perché praticata da qualche sacerdote o raccomandata da qualche suora. Proprio attraverso questi religiosi è la Chiesa stessa che viene danneggia­ta. Padre Gabriele Amorth ha detto così di questi sacerdoti e religiosi: "Sono ciechi che guidano altri ciechi! È ignoranza colpevole da parte di quei sacerdoti. In questo caso non occorrono condanne vescovili; ci sono già le condanne della Bibbia, dei Concili e della Congregazione per la Dottrina della Fede". Il sottoporsi alla pranoterapia o il praticare que­sto tipo di guarigione diventa un sicuro ostacolo allo spirito di pre­ghiera e al dialogo con Dio. Per tutti coloro che si sottopongono alle cure dei "guaritori" la preghiera diventa un'abitudine ed il rapporto con in gua­ritore diventa di dipendenza (che spesso gli frutta molto denaro!). La vera liberazione e guarigione è quella di Cristo al quale nulla è impossibile. Secondo la nostra fede è infatti Dio che guida l'uomo e guarisce. Secondo i guaritori è invece l'uomo a dirigere Dio e a guarire per mezzo dei propri doni. Per loro infatti il naturale deriva da una visione metafisica derivata da filosofie pagane.

33. I guaritori

Sono molte le vittime di guaritori che si dicono dotati di "poteri" in grado di agire nel campo delle guarigioni fisiche. Essi ingannano i loro clienti affermando quasi sempre di essere in comunione con la Chiesa. Affermazione resa ancora più credibile da quei religiosi e da quelle reli­giose che non solo li frequentano, ma collaborano con essi, consigliandoli ai sofferenti. I "poteri" di questi guaritori quasi sempre sono ereditati da qualche antenato e più che di "poteri" bisognerebbe parlare di "spiriti" da cui provengono i "poteri" sotto forma di "energia" o "calore" o "fluido" che essi manipolano a loro piacimento con l'imposizione delle mani, o con la recita di finte preghiere imparate a memoria. Preghiere usate sempre come formule magiche e quindi contrarie alla fede cristiana!

Numerosi sono i danni fisici e spirituali ottenuti proprio dall'intervento dei "guaritori". 1 cristiani poco informati cadono con facilità nelle loro mani, convinti che quello che essi usano per guarire sia semplicemente un "dono naturale" che tutti possono avere. Dall'altro canto i "guaritori" mentono affermando di aderire strettamente alla Chiesa. Questo lo dichia­rano per tranquillizzare i loro "pazienti ". Ad esempio i pranoterapisti dico­no che il loro fluido sia un "carisma di guarigione " e come gli Apostoli di Cristo pretendono di imporre le mani (che non sono consacrate come quel­le dei sacerdoti). Essi affermano che anche Gesù era un "grande pranote­rapeuta" (è falso: Gesù è il Figlio di Dio, non un pranoterapeuta) e che le sue parole: "E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che cre­dono: nel mio nome scacceranno i demòni... imporranno le mani ai malati e questi guariranno" (Mc 16,17-18), sono proprio un invito a scoprire que­sto dono naturale presente in ogni uomo e a diventare così guaritori.

Ma Gesù ha parlato di `fede" in Lui, non di `fluido". Questo esclude anche che si tratti di un "dono naturale", ma che si tratta invece di un "carisma" (dono) che Dio concede solo ai cristiani che credono in Gesù, lo seguono e si servono di tale carisma per diffondere il Vangelo e la sua Chiesa e non per fare soldi, come fanno i guaritori e i pranoterapisti (anche se spesso mascherano la cosa chiedendo solo "offerte"!). Questo è quanto le Scritture e la Santa Chiesa ci insegnano. Tale concetto è in netta con­trapposizione con la "pranoterapia" ed i cosiddetti "doni di guarigione" visti come "doni naturali". Infatti se fossero doni naturali escluderebbero la necessità della preghiera. Il Dio Onnipotente, il Creatore di ogni cosa non ha bisogno del "fluido" o del "calore" dei guaritori per poter sanare. Chiede solo la fede, la preghiera, la pratica assidua della Confessione e della S. Comunione.

La maggior parte dei guaritori usa pratiche come la pranoterapia, la riflessologia, l'ipnosi, 1'ESP (percezione extrasensoriale), l'agopuntura, il reiki e le tecniche orientali di meditazione (il bio feed back, il training autogeno, lo zen, lo yoga, 1'aikido, il tai-chi-chuan, lo shiatzu, i corsi di "Dinamica mentale di base", l'omeopatia, etc.)

Pure un documento dell'Ufficio Nazionale dei Vescovi Italiani (Cei) per la pastorale della sanità del 20/10/2000, mette in guardia dai rischi per la salute, ma anche per il coinvolgimento di queste terapie alternative con filosofie orientali "non compatibili con la fede cattolica e qualche volta perfino accompa­gnate da pratiche occultistiche". Il documento, parlando di medicina non convenzionale si riferisce a "tutte quelle prassi mediche non fondate su riscontri di anatomia, fisiologia, patologia e terapia: erboristeria, ago­puntura, omeopatia, pranoterapia, rifessologia, iridologia, reiki e shiatzu, che possono rappresentare un rischio per i pazienti che abbandonano le terapie tradizionali, ma di comprovata efficacia".

Se hai praticato o se stai praticando anche solo una di queste tecniche sopra elencate ecco forse spiegata l'origine di tutti i tuoi problemi. Da questo grave pericolo non sono esclusi i cosiddetti autodidatti, cioè tutte quelle persone che consultano libri o riviste specializzate di magia in cerca di fortuna, successo e amore, e quelli che telefonano ai maghi o credono nell'oroscopo lasciandosene quasi condizionare. Per uscirne è necessario che tu ritorni seriamente a Dio, chiedendo aiuto a persone come santi sacerdoti o esperti esorcisti. E solo con la sincera rinuncia a queste tecni­che ed il totale ritorno a Gesù Cristo potrai essere definitivamente libero.

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