Video: Adorazione Eucaristica

L'Adorazione eucaristica è una forma di preghiera della Chiesa Cattolica durante la quale il Santo Sacramento - ovvero il Corpo di Cristo presente nell'ostia consacrata - è esposto ed adorato dai fedeli.

Il sacramento viene esposto mediante l'utilizzo dell'ostensorio.

Durante l'adorazione eucaristica si eseguono preghiere e canti opportuni. Tradizionalmente al termine dell'adorazione e prima della benedizione eucaristica si eseguono le ultime strofe dell'inno latino Pange lingua.

Nei luoghi dove l'esposizione del Sacramento è costante si parla di Adorazione perpetua.

ADORAZIONE EUCARISTICA

ACCOLGO
Ambientazione: accanto all’altare porre il cero pasquale acceso e alcuni lumini spenti. Ai piedi dell’altare posizionare un cartellone su cui precedentemente è stata composta una fiamma (il simbolo) formata da tante piccole fiammelle che riportano una frase dalla prima lettera di Giovanni (brano biblico di riferimento durante l’adorazione).
S. L’immagine della fiamma rappresenta la potenza d’amore e il suo flusso, che è la nostra unica forza. Il flusso d’amore ci penetra come una fiamma viva e permette alla vita dello Spirito di impregnare tutto il nostro essere; come il sangue che circola nelle vene rende possibile la vita del nostro corpo. Questo flusso d’amore è una forza vitale, dinamica, che ama e scorre ontinuamente in noi.
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G. La presenza di Gesù Eucaristia tra noi è il segno visibile dell’amore di Dio che incontra la nostra storia. Lasciarci penetrare dalla sua presenza, lasciar vibrare la sua voce in noi è accogliere colui che per primo ci ha accolti, che ci ha scelti come suoi amici. È lui che ci cerca e ci trova nella nostra umanità, nel silenzio del nostro cuore, per ascoltare lui, vita della nostra vita.
Canto di esposizione: Venite a me
di Piera Cori, in Il Signore è il mio pastore, San Paolo Audiovisivi, Milano.
Preghiera di adorazione
S. Credo, mio Dio, di essere dinanzi a te.
T. Siamo con te, Maestro, come i discepoli in cammino verso Emmaus, in cammino sui sentieri della storia. Ci fai scoprire il senso vero del nostro vivere, ci inviti a restare con te, a spezzarci on te, a rimanere nella tua casa per scoprirti amore che si dona.
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S. Credo, mio Dio, che tu mi guardi e ascolti le mie preghiere.
T. Ti cerchiamo, Maestro, vorremmo incontrarti nelle piccole cose della nostra vita, raggiungerti tutte quelle volte in cui ci sembri lontano. E invece tu ci sei, da sempre. Noi ti cerchiamo e tu ci trovi in quel luogo tanto bello uanto a noi sconosciuto, eppure tanto vicino: il nostro cuore.
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S. Credo, mio Dio, che tu sei tanto grande e tanto santo: io ti adoro.
T. Spesso ci chiudiamo nelle nostre fragilità, ci lasciamo imprigionare dalle nostre paure, ci ancoriamo a tante certezze e tu ci sussurri poche parole: <Non temere, io ti amo>>.
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S. Credo, mio Dio, che tu mi hai dato tutto: io ti ringrazio.
T. Dirti grazie per la bellezza della creazione, per averci pensati, desiderati e amati da sempre. Perché l’eternità e l’universo vibrano dei tuoi sogni per la nostra vita. Dirti grazie perché, per noi, hai dato tutto te stesso e, per la ostra salvezza, hai spezzato la tua vita e hai versato il tuo amore.
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S. Credo, mio Dio, che tu sei tanto misericordioso: io ti domando tutte le grazie che vedi utili per me.
T. Tu, Maestro, ci conosci fin nelle profondità più nascoste e segrete del nostro cuore. Le nostre paure, i limiti, il peccato, le debolezze aprono le braccia della tua bontà. E tu sei qui davanti a noi, pronto ad accoglierci. Ci proponi la tua amicizia e ci sveli i desideri che tu porti nel cuore per l’umanità. Scrutaci, Maestro, e conosci il nostro cuore, sii per noi luce che rischiara la strada, Parola viva che ci sostiene nelle scelte.
Breve pausa di silenzio per l’adorazione personale.
ASCOLTO
G. Invochiamo lo Spirito santo che è l’amore del Padre e del Figlio. È la divina Carità che si effonde su tutto il creato, nella vita di ogni uomo e di ogni donna, per condurre ciascuno a scoprire il paradiso già presente nel proprio cuore.
Canto allo Spirito santo
Ascolto della Parola (1Gv 4,1-8)
Ascolto del canto: Non spegnere l’amore
di Po Fanelli, in Non spegnere l’amore, San Paolo Audiovisivi, Milano.
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Tu guardi i colori del tuo cielo
e senti una dolce armonia;
sei parte di un amore che ti avvolge
e vive come un seme dentro te.
E scopri ogni giorno il tuo tesoro
nascosto nelle tue profondità,
diventi uomo nuovo se lo doni
e lo offri nella piena libertà.
Tu non spegnere l'amore che c'è in te,
che ti fa vibrare il cuore e poi cantare;
una musica di pace nascerà,
sarà l'alba di una nuova umanità.
E come i verdi prati il vento sfiora,
i volti stanchi accarezzerai,
dipingerai la gioia in ogni sguardo
e un nuovo arcobaleno nascerà.
E correrai nel mondo tra la gente
gridando la speranza che c'è in te
e non ti stancherai di camminare,
racconterai la tua felicità.
Tu non spegnere l'amore che c'è in te,
che ti fa vibrare il cuore e poi cantare;
una musica di pace nascerà,
sarà l'alba di una nuova umanità.
INTERIORIZZO
Pausa di silenzio per la riflessione personale.
G. Ora a uno a uno andiamo all’altare, accendiamo dal cero pasquale un lumicino, che porremo ai piedi del poster e prendiamo una delle piccole fiammelle che compongono la fiamma. È il segno della parola di Dio che soltanto dopo essere stata accolta da ciascuno può diventare dono per la vita degli altri. Alla fine, dal posto, chi crede può condividere il versetto riportato sulla fiammella.
INTERCEDO
G. A tutti noi è stato donato un <<messaggio d’amore>>. Con la preghiera il nostro dono si fa intercessione e ricchezza, impegno concreto a fare sì che si realizzi nella nostra vita. Ognuno deve imparare ad amare per poter diventare, per gli altri, dono gratuito e disinteressato, così come il Signore ha donato la sua vita per la nostra salvezza. A lui, amore supremo, diciamo: Signore, tu che sei buono e grande nell’amore, ascoltaci.
• Signore, insegnaci ad amare. Tienici per mano, come bambini inesperti, e mostraci la via da percorrere per arrivare a te. Preghiamo. - Rit.
• Signore, insegnaci a divenire dono per gli altri. Aiutaci a investire e a far fruttificare, totalmente per gli altri, tutti i talenti che tu ci hai chiesto di amministrare. Preghiamo. - Rit.
• Signore, insegnaci ad amare le persone che ci circondano. Aiutaci ad apprezzare non soltanto le loro doti gratificanti, ma soprattutto il loro essere persona, figli tuoi. Preghiamo. - Rit.
• Signore, insegnaci ad amare, a cogliere l’amicizia come un dono prezioso che ci arricchisce vicendevolmente. Rendici stimolo gli uni per gli altri e non un semplice, fragile appoggio. Preghiamo. - Rit.
Un solista proclama il testo che segue (la proclamazione può essere accompagnata da un sottofondo musicale).
C
’era una volta l’Amore…
L’Amore abitava in una casa
pavimentata di stelle e adornata di sole.
Un giorno l’Amore pensò a una casa più bella.
Che strana idea quella dell’Amore!
E fece la terra, e sulla terra, ecco fece la carne
e nella carne ispirò la vita e, nella vita,
impresse l’immagine della sua somiglianza.
E la chiamò uomo!
E dentro l’uomo, nel suo cuore, l’Amore costruì la sua casa:
piccola ma palpitante, inquieta, insoddisfatta come l’Amore.
E l’Amore andò ad abitare nel cuore dell’uomo
e ci entrò tutto là dentro,
perché il cuore dell’uomo è fatto di infinito.
Ma un giorno… l’uomo ebbe invidia dell’Amore.
Voleva impossessarsi della casa dell’Amore,
la voleva soltanto e tutta per sé,
voleva per sé la felicità dell’Amore
come se l’Amore potesse vivere da solo.
E l’Amore fu scacciato dal cuore dell’uomo.
L’uomo allora cominciò a riempire il suo cuore,
lo riempì di tutte le ricchezze della terra,
ma era ancora vuoto.
L’uomo, triste, si procurò il cibo col sudore della fronte,
ma era sempre affamato
e restava con il cuore terribilmente vuoto.
Un giorno l’uomo… decise di condividere il cuore
con tutte le creature della terra.
L’Amore venne a saperlo…
Si rivestì di carne e venne anche lui
a ricevere il cuore dell’uomo.
Ma l’uomo riconobbe l’Amore e lo inchiodò sulla croce.
E continuò a sudare per procurarsi il cibo.
L’Amore allora ebbe un’idea:
si rivestì di cibo, si travestì di pane e attese silenzioso.
Quando l’uomo affamato lo mangiò,
l’Amore ritornò nella sua casa… nel cuore dell’uomo.
E il cuore dell’uomo fu riempito di vita,
perché la vita è Amore.
(poeta brasiliano)
Canto finale: Apri la tua casa
di Pino Fanelli, in Vola più in alto, San Paolo Audiovisivi, Milano

“Il Signore benedica chi cammina
e sostiene molti altri
in questo meraviglioso cammino
per la santificazione e pacificazione dell’intera umanità
finché Gesù torni e prenda possesso
del suo Regno!”

 

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